martedì 2 maggio 2017

Progetto Ain Karim





Praticare la fotografia aiuta ad osservare ciò che ci circonda e che accade intorno a noi, a scoprirlo, amarlo, e ad esprimere la sorpresa per ciò che scopriamo. Ogni foto ha una storia e racconta una storia. Si scopre così che non occorre andare lontano per trovare cose, persone e storie meravigliose.
Ain Karim è una casa famiglia di Roma, sulla Tiburtina, che ha celebrato quest'anno vent'anni di vita. Io sono entrato in rapporto con questa realtà come fotografo, nel 2015, quando ho collaborato per il nuovo sito della casa famiglia (www.ainkarim.it) e sin dall'inizio mi ha colpito l'atmosfera di calore e semplicità che vi si respira. Poi ho imparato che essa è il risultato, spesso faticoso e impegnativo, del lavoro quotidiano di tante persone e di tante sensibilità e disponibilità. Ad ogni momento, giorno dopo giorno, esse cercano la strada giusta per accogliere la sofferenza, l'ingiustizia, la solitudine e l'abbandono, elaborarli e trasformarli in rispetto, forza, consapevolezza, amore per sé e per gli altri, apertura e disponibilità alla vita. Credo che di avere capito anche che questa atmosfera speciale è soprattutto il risultato del fatto che in Ain Karim si percepisce in  modo chiaro la centralità del punto di vista dei bambini: chi entra in Ain Karim impara che deve farsi piccolo accanto ai piccoli e diventare così capace di ascoltare la loro voce, di apprendere da loro e, così facendo, crescere lui stesso per aiutarli a crescere e dare loro una nova opportunità. Si ha l'impressione fortissima di essere presi per mano da loro e diventare così, con questo semplice gesto, loro....zii. 
Scoprire e restituire immagini che potessero riflette questa atmosfera è stata una sfida che ho cercato di raccogliere con la semplicità, la fiducia e quel pizzico di incoscienza che avevo trovato in Ain Karim. Alcune di queste foto sono state esposte nella mostra dove si è svolta la festa per il compleanno di Ain Karim. Qui ne pubblicherò sette che penso siano nella loro semplicità eloquenti.
La foto che accompagna in apertura questo post ha una storia particolare perché è stata scattata una sera con la mia macchina fotografica e seguendo le mie indicazioni tecniche da S., una giovane ospite di Ain Karim. In questo modo la tecnica del fotografo e il punto di vista di S. si sono presi per mano immortalando un momenti intimo di gioco e scherzo tra una operatrice e un bambino. Malgrado sia quasi possibile sentire le grida di eccitazione, la foto è silenziosa e l'atto stesso del fotografare la trasforma in un momento di riflessione che interroga chi la guarda più di quanto potrebbero fare le parole.












Spero di continuare la mia collaborazione come zio fotografo per raccontare sempre meglio cosa è una casa famiglia, il lavoro complesso che vi si svolge, il dolore e la sua elaborazione, la gioia, il gioco, l'impegno, la speranza, insomma.... Ain Karim.

venerdì 28 aprile 2017

 Progetto Caleidos -- Marzo 2017


A Marzo mi è stata offerta l'opportunità di partecipare con le foto alla costruzione del nuovo sito di Caleidos, un laboratorio artigianale di vetrate d'arte che ormai opera da molto tempo a Roma, a Centocelle (www.vetratedarte.com). Il vetro, quando è oggetto di una elaborazione artistica,  interagisce con i colori e con la luce degli ambienti dando loro vita e traendo vita da essi, in una interazione magica e sempre mutevole. La deformazione delle immagini contrasta con la durezza del materiale e con l'eleganza delle composizioni di colori e linee per dare una sensazione di liquidità, di movimento e scomposizione. 
Per questo è riduttivo fotografare i prodotti del lavoro degli artigiani del vetro come se fossero oggetti, al di fuori del loro rapporto con la luce e i colori. E questa è una sfida per il fotografo che è molto entusiasmante e che ho cercato di cogliere e sono grato a Sonia e Fabrizio, i maestri artigiani di Caleidos, per avermi dato l'occasione di fare questa sperimentazione, in cui ho cercato di trasformare le difficoltà in potenzialità espressive. 
Per esempio non togliere la trasparenza magari facendo le foto di una vetrata su uno sfondo bianco, ma valorizzare le suggestioni che la luce in trasparenza creava, come per esempio in questa foto fatta sullo sfondo della strada.



Oppure sfruttando le distorsioni della luce prodotte da un modulo di vetrata posto di fronte all'obbiettivo:



Oppure, giocando con la profondità di campo, esaltare il gioco dei colori e delle luci e delle ombre


Mi è sembrato bello anche inventare ritratti cui la trasparenza dava un tocco di magia



Ma chi c'è dietro questa magia del vetro? Quale lavoro? E' sempre bello fotografare l'intensità della creazione artistica nelle espressioni del volto, nelle mani "che sanno", nei rapporti tra le persone... 














In ogni caso per apprezzare questa realtà conviene andare a visitarla... o almeno a visitare il suo sito:



domenica 2 aprile 2017



Era una piovosa domenica di una precoce primavera del 2017
  

Autoritratto. Foto scattata con iphone 6 nel 2016. 

Beh ci riprovo con questo benedetto Blog! Penso che il coraggio (o la faccia tosta) me lo darà il fatto di potere ora, dopo un po' di studio e di pratica, comunicare con le immagini. Le immagini possono essere false, retoriche, ingannevoli, inutili e vuote come le parole. Come per le parole, dipende dall'uso che se ne fa. Ma in modo diverso. Sto parlando in particolare della fotografia, che da un po' di tempo mi appassiona in modo particolare. La trovo uno strumento potente di ricerca, di relazione, di espressione e a mio avviso, come ogni arte, riesce a produrre delle sintesi che le parole, disposte in modo lineare, soprattutto quando sono ordinate in un discorso, riescono ad eguagliare a fatica. Forse solo la poesia...
Quindi ora procederò così, senza pretese e senza puntare ad avere seguaci e visitatori, ma solo per amore di condividere solo le mie esperienze e magari trovare compagni di viaggio tra i tanti appassionati:
Nei miei post comunicherò esperienze e riflessioni personali soprattutto per quanto riguarda la mia esperienza fotografica. Queste esperienze potranno riguardare anche questioni tecniche, ma credo che si riferiranno soprattutto alla fotografia come esperienza, vissuto, ricerca.
Nelle Pagine invece riporterò una selezione delle foto che mi sembrano più significative dei diversi Servizi Fotografici che ho realizzato e che sto realizzando, raccontando la loro storia e il significato che hanno o hanno avuto per me.
Cercherò anche di inserire, senza pretese di completezza, i link che di volta in volta mi sembreranno più interessanti, spiegando quali sono le ragioni, a mio avviso, del loro interesse. Tutto qui, senza pretese. Poi magari se qualcuno leggendo questi post o soprattutto vedendo le foto, vorrà partecipare a questi percorsi di  ricerca espressiva in qualche modo, magari! Vedremo di volta in volta cosa proporre!


Autoritratto. Foto scattata con Canon 600D con la tecnica del light painting nel 2016.